La partenza era inizialmente prevista per il giorno 9, ma era stata rinviata a causa del vento forte di Bora, pericoloso alla navigazione del traghetto.
Questo rinvio aveva deluso un po’ i ragazzi, poiché questa sarebbe stata la loro prima uscita in tre anni di scuola a causa della pandemia.
Quando ormai il viaggio sembrava spostato alla primavera, un raggio di sole di tepore autunnale ha riacceso a metà settimana, non solo metaforicamente, l’organizzazione per il sabato.
Con lo scuolabus, la scolaresca ha raggiunto l’imbarco a Marina di Porto Levante dove ha incontrato la guida naturalistica Isabella Finotti del WWF, Dismo Milani, presidente dell’Associazione “Le Dune odv” e il Consigliere Nicola Marinelli, delegato all’Ambiente e all’Ecologia del Comune di Porto Viro.
Il servizio di trasporto per raggiungere lo Scanno è stato offerto dal “Rifugio Il Ghebo”, che ha calorosamente accolto i visitatori mettendo a disposizione la propria struttura.
Dopo un primo momento di saluti e di presentazione del programma, i ragazzi, divisi in due gruppi hanno iniziato, seguendo le guide, a scoprire la biodiversità dell’isola, la sua storia e anche alcune curiosità legate al luogo.
L’isola un tempo era abitata da diverse famiglie, per lo più dallo stesso cognome Cavallari che ha dato origine al nome dello Scanno.
Poi a causa della subsidenza, dell’abbassamento del suolo e del modificarsi della linea della costa, la superficie dello Scanno si è notevolmente ridotta e l’isola è stata abbandonata.
Attualmente misura circa 5 chilometri di lunghezza e 250 metri di larghezza.
Da alcuni anni le sue bellezze naturali, la sua spiaggia selvaggia e il suo mare sono stati riscoperti e valorizzati grazie al lavoro e all’impegno profuso dal Ristorante Rifugio Il Ghebo, che durante il periodo estivo assicura ai turisti accoglienza e ristorazione.
Ma lo Scanno è bello da scoprire anche in altre stagioni, quando la tranquillità della natura è coccolata dall’ ondeggiare del mare come nella magnifica giornata di sole che abbiamo trovato.
I ragazzi hanno potuto osservare le piante cosiddette “pioniere” che permettono la formazione delle dune e l’importanza dei grandi tronchi portati dal fiume durante le piene che consentono ad altre specie di essere protette dai venti.
Sulla spiaggia è possibile vedere i resti di un fortino della seconda guerra mondiale e ciò ci racconta dell’importanza dell’isola come punto strategico militare in alto Adriatico.
Dopo una lunga passeggiata sulla spiaggia e sfidando con arrampicate le dune costiere, ritornati al Rifugio i partecipanti hanno potuto sedersi e ristorarsi con i panini preparati dai gentilissimi gestori de “Il Ghebo”.
Una bella foto di gruppo per ricordare la bellissima giornata, i saluti di commiato e la risalita sul traghetto-navetta per il ritorno verso scuola: un velo di malinconia è apparso sui volti dei ragazzi assieme al desiderio però di poter ritornare ancora a visitare l’isola per vederla magari nella sua veste primaverile ed estiva.
Si ringraziano per l’organizzazione dell’uscita didattica il “Rifugio El Ghebo”, l’associazione “le Dune odv”, il WWF, l’Amministrazione Comunale di Porto Viro e il Consigliere Delegato Nicola Marinelli, che hanno permesso di conoscere il territorio del Delta del Po, con questa esperienza didattica significativa molto apprezzata dai ragazzi e dai docenti.